LO ZODIACO SIDERALE

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La Terra viene divisa simbolicamente in 12 parti. Quando una persona nasce, si guarda il cielo dal punto preciso in cui è nata e si divide in 12 parti; ciascuna parte, chiamata casa, rappresenta un’area specifica della vita. Questa è conosciuta come Bhurloka ed è la prima dimensione della parte visibile. 

Noi sappiamo che tutti i pianeti girano sul proprio asse e intorno al Sole: questa è una prospettiva eliocentrica; se stiamo sulla Terra sembra però che i pianeti girino intorno alla Terra. L’insieme dei pianeti, che costituisce il nostro sistema solare e che possiamo vedere, si chiama Bhuvarloka, ed è la seconda dimensione della parte visibile. Una carta natale rappresenta tutto ciò che dimora e si muove nel mondo materiale e quindi i pianeti rappresentano tutto ciò che si muove in questo mondo. La terza dimensione della parte visibile è Svargaloka e corrisponde alle galassie e alle costellazioni, cioè ai segni astrologici. L’astrologia vedica usa questi tre punti di riferimento: le galassie, il sistema solare e la Terra. Invece l’astrologia occidentale utilizza come punto di riferimento la Terra e l’orbita dei pianeti e si chiama astrologia tropicale in quanto relaziona la Terra alle stagioni. L’astrologia occidentale usa i segni soltanto per fare previsioni a livello macro sull’umanità e sul Karma della collettività; invece gli astrologi vedici utilizzano i segni per fare previsioni individuali. Nella carta natale vi sono tre punti di riferimento, tre cerchi. Se si analizza lo spazio, si può notare che in esso predomina il cerchio (tutto gira in circoli ed i pianeti sono sfere celesti), mentre sulla terra predomina il quadrato. La carta natale è composta da questi tre cerchi, cioè da 12 segni, 9 pianeti e 12 case. Questi sono i tre livelli basici dell’astrologia vedica. Si deve interpretare la carta natale e analizzare il Karma di una persona, ricorrendo a simboli e ad analogie, con questi principi basici. 

L’analisi della carta natale può avvenire a diversi livelli. Un primo livello di analisi è rappresentato dai segni che si relazionano con tutto ciò che è fisso, con gli ambienti, perché i segni non si muovono, ovvero si muovono ma la percezione che noi abbiamo delle galassie e delle costellazioni, secondo gli equinozi, è un grado di cambiamento ogni 72 anni. I segni quindi corrispondono agli ambienti, a tutto ciò che è fisso, che non si muove. Invece i pianeti sono gli unici che si muovono in questi tre gruppi e quindi si relazionano con tutto ciò che si muove nel mondo materiale, cioè le persone. L’anima muove l’energia materiale e quindi i pianeti rappresentano le persone, le anime con cui si entra in contatto in questa vita. Noi siamo esseri sociali e dobbiamo per forza entrare in contatto con gli altri. Le persone, dopo essere nate, hanno una madre, un padre, un marito, una moglie, figli, parenti, nipoti, nonni, un capo, fratelli, sorelle, amici, cani, uccelli, piante, e via dicendo. Tutte queste entità si muovono e quindi sono rappresentate dai pianeti. Le case si relazionano alle diverse aree della vita e sono uguali per tutti (c’è solo una differenza che sarà esaminata in seguito). 

Come abbiamo visto una carta natale ha 33 principi basici: 12 segni, 9 pianeti e 12 case. Si devono conoscere gli indicatori di ogni principio: dei segni, dei pianeti, delle case. Per esempio, l’Ariete ha dei propri indicatori, il Toro ne ha altri, così come i pianeti e le case. 

L’astrologia è sempre esistita in tutte le culture antiche. Per disegnare questi 33 principi, cioè una carta natale, si usano diversi Cakra (che in sanscrito significa ruota, cerchio), diversi Mandala; si tratta di disegni geometrici che in sanscrito si chiamano Janmakundali: Janma significa nascita, origine, e Kundali oroscopo. Nell’immagine vengono raffigurati i Cakra utilizzati in diverse parti del mondo. Chi studia astrologia deve saper leggere il Karma di una persona usando tutti questi Cakra. All’interno di ciascun Cakra vi sono tre cerchi: Bhurloka, che indica le case, Bhuvarloka, che indica i pianeti che girano nelle loro orbite, e Svargaloka che indica i segni dello Zodiaco; si dice che sono come le lancette di un orologio che procedono a tre velocità diverse perché la prima serve a misurare i secondi, la seconda i minuti e la terza le ore. Quindi, ogni volta che si analizza una carta natale si devono considerare immediatamente i segni, che rappresentano gli ambienti, le case che indicano le diverse aree della vita e i pianeti che rappresentano le persone, con i relativi attributi, che sono classificati in Sattva Guna, Rajas Guna e Tamas Guna.

Nello spazio esistono tre tipi di zodiaci: lo zodiaco tropicale, lo zodiaco siderale e lo zodiaco astronomico. Lo zodiaco astronomico è usato dagli astronomi per analizzare le distanze delle costellazioni. Gli zodiaci tropicale e siderale sono usati invece dagli astrologi per prevedere il destino delle persone sia a livello micro sia a livello macro. Però in questo caso c’è una differenza. I saggi dell’antichità, per prevedere il destino di una persona, utilizzavano lo zodiaco siderale, e non quello tropicale che, conoscendolo, usavano solo per le previsioni meteorologiche o per l’agricoltura. I saggi hanno fatto questa differenza tra i due zodiaci perché quello tropicale è uno zodiaco immaginario, non esiste. Noi sappiamo che la Terra gira intorno al Sole, ma dalla Terra sembra il contrario, cioè che il Sole giri intorno alla Terra. Il percorso apparente che il Sole compie in un anno intorno alla Terra è fisso ed è chiamato eclittica. L’eclittica, che in sanscrito è chiamata Ravi Marga è divisa in 12 parti e i pianeti sono calcolati nell’ambito di questo zodiaco. Quindi, è uno zodiaco ombra, immaginario. Invece lo zodiaco siderale è la cintura di stelle che circonda la Terra, il nostro sistema solare, rappresentato dalle galassie e dalle costellazioni, cioè Svargaloka. Questa cintura di stelle è divisa in 12 parti ed i pianeti sono calcolati dentro lo zodiaco siderale. Si dice che lo zodiaco siderale sia uno zodiaco di luce, invece quello tropicale uno zodiaco di ombra. Se si chiede a un astrologo occidentale perché usa lo zodiaco tropicale risponde che lo fa perché è uno zodiaco più vicino alla Terra. Invece i saggi dicono che per analizzare il Karma di un’entità vivente si deve usare lo zodiaco di luce, vero e reale, perché noi siamo anime spirituali, siamo luce. Inoltre questo zodiaco è più preciso soprattutto per l’astrologia medica: il corpo è diviso in 12 parti secondo i segni dello zodiaco e se i pianeti malefici occupano determinati segni la persona si ammala in quella parte del corpo che corrisponde alla posizione del pianeta malefico.

L’astrologia occidentale tropicale dà molta importanza all’aspetto psicologico e mentale della persona, mentre l’astrologia vedica fornisce maggiori informazioni a livello di previsione di eventi. L’astrologia vedica è in grado di prevedere gli eventi nella vita di una persona e il suo Karma, e in questo senso è superiore a quella occidentale. Questa è la differenza tra lo zodiaco tropicale e quello siderale. Noi siamo seguaci di Parashara Muni e quindi usiamo lo zodiaco siderale. 

Convertire un oroscopo redatto con lo zodiaco tropicale al sistema vedico è molto semplice: è sufficiente togliere 23 gradi. Tra l’inizio dello zodiaco tropicale a 0 gradi dell’Ariete e l’inizio dello zodiaco siderale a 0 gradi dell’Ariete in questo momento vi è una differenza di 24 gradi; invece 15-30 anni fa la differenza era di 23 gradi. Allora se si vuole fare la conversione dallo zodiaco tropicale allo zodiaco siderale bisogna togliere 23 gradi ai pianeti e alle cuspidi delle case che così slitteranno nel segno precedente. Per esempio, se una persona nasce con il Sole in Pesci bisogna togliere 23 gradi; in questo modo risulterà essere nata sotto il segno precedente, cioè in Acquario. In alcune persone il segno cambia completamente, mentre in altre ciò non avviene perché sono nate, per esempio, con il Sole nel segno tropicale a 25 gradi. Quindi, se si tolgono 23 gradi, quella persona avrà nello zodiaco siderale il Sole nello stesso segno di quello tropicale, ma a 2 gradi invece che a 25 gradi. 

Nelle tabelle viene confrontato lo zodiaco siderale con quello tropicale. Nello zodiaco tropicale il Sole entra in Ariete il 22 marzo e vi rimane fino al 21 aprile, mentre nello zodiaco siderale il Sole entra in Ariete il 14 aprile e vi rimane sino al 13 maggio. Noi usiamo lo zodiaco siderale e quindi dobbiamo tenere presente che il Sole sta in Toro dal 14 maggio al 13 giugno, in Gemelli dal 14 giugno al 14 luglio, in Cancro dal 15 luglio al 14 agosto, in Leone dal 15 agosto al 15 settembre, in Vergine dal 16 settembre al 16 ottobre, in Bilancia dal 17 ottobre al 15 novembre, in Scorpione dal 16 novembre al 14 dicembre, in Sagittario dal 15 dicembre al 13 gennaio, in Capricorno dal 14 gennaio al 12 febbraio, in Acquario dal 13 febbraio al 13 marzo e in Pesci dal 14 marzo al 13 aprile. In questa tabella è stato seguito l’ordine dei segni dello zodiaco naturale, che è importante conoscere. Il primo segno è l’Ariete, poi vengono Toro, Gemelli, Cancro, Leone, Vergine, Bilancia, Scorpione, Sagittario, Capricorno, Acquario e Pesci. 

Nell’astrologia vedica vengono utilizzati due tipi di carta natale, quello stile Nord dell’India e quello stile Sud dell’India. Nella carta natale stile Nord dell’India le case sono fisse e i segni girano in senso antiorario; in questo sistema, chiamato Apradakshiṇa Cakra, che significa che va in senso antiorario, la casa 1 sarà sempre nello stesso posto, come tutte le altre case e ciò aiuta ad individuare subito quali sono i pianeti che si trovano nelle case angolari (le case 1, 4, 7 e 10), che nell’astrologia vedica sono molto importanti. Infatti, se in esse vi sono pianeti benefici, la persona avrà un buon Karma; se invece vi sono pianeti malefici, la persona avrà un Karma negativo. Se una persona nasce con l’ascendente Vergine, vuol dire che al momento della nascita all’orizzonte, ad est, il segno che stava sorgendo era quello della Vergine. Di conseguenza si segna nella casa 1 come primo segno quello della Vergine, e poi si continua in senso antiorario, segnando in casa 2 il segno della Bilancia, in casa 3 il segno dello Scorpione, eccetera, seguendo l’ordine dei segni dello zodiaco. Quindi, possiamo vedere che le case sono fisse e i segni girano. Se invece una persona nasce con l’ascendente Capricorno, il primo segno nella casa 1 sarà il Capricorno, poi nella casa 2 l’Acquario e via dicendo, sempre in senso antiorario. 

Nell’altro sistema stile Sud dell’India, chiamato Pradakshiṇa Cakra, che vuol dire che i segni girano in senso orario, i segni sono fissi e le case girano in senso orario. L’Ariete, che è il primo segno dello zodiaco, starà sempre nello stesso posto, come il Toro e tutti gli altri segni. Noi useremo questo sistema perché consente di analizzare più facilmente i differenti principi e i diversi ascendenti. Se una persona nasce con l’ascendente Scorpione, si fa una linea obliqua nel quadrato, dove è rappresentato lo Scorpione e questo sarà la casa 1. Nel segno successivo si segna la casa 2 e così via fino alla casa 12, procedendo sempre in senso orario. Se una persona nasce con l’ascendente Acquario si fa una linea obliqua nel segno dell’Acquario e si scrive 1 e poi si segnano le altre case fino alla casa 12 che sarà quella del Capricorno, sempre in senso orario. 

L’astrologia occidentale utilizza per fare la carta natale un Apradakshina Cakra, cioè un Cakra in senso antiorario. Le case sono fisse, ed anche in questo caso si possono individuare facilmente le case angolari 1, 4, 7 e 10, ed i segni girano in senso antiorario. Nei due esempi proposti si vede che se una persona nasce con l’ascendente Gemelli, nella casa 1 viene messo il segno dei Gemelli, poi nella casa 2 il Cancro e così via i seguenti segni dello zodiaco; se invece nasce con l’ascendente Sagittario, nella casa 1 si mette il Sagittario, nella casa 2 il Capricorno e così via, procedendo sempre in senso antiorario.
Con questi due sistemi vengono classificati Svargaloka, le galassie, cioè i segni, e Bhurloka, la divisione dello spazio della Terra, cioè le case; a questo punto mancano solo i pianeti per dare un’interpretazione.

Se prendiamo in considerazione i tre cerchi, Svargaloka (ambienti fissi), Bhuvarloka (persone, animali) e Bhurloka (aree della vita) vediamo che il più importante è Bhuvarloka, quello dei pianeti, perché quest’ultimo rappresenta le anime spirituali o Jiva, gli esseri viventi, le persone. Esiste la vita per l’energia dell’anima; tutto ciò che si muove in questo mondo materiale è dovuto all’anima. Allora dobbiamo iniziare il nostro studio dai pianeti proprio per la loro importanza.

Nel processo della creazione si dice che siano i pianeti a creare il Karma. Secondo la meccanica dell’universo, Dio si espande in Graha per dare un tipo di Karma alle entità viventi, usando il fattore tempo e il fattore Karma. Questa è la funzione e la caratteristica principale dei pianeti. Per questo motivo dei tre cerchi il più importante è quello di Bhuvarloka che corrisponde alle persone: Pianeti=persone, Pianeti=attributi. 
Nel mondo materiale il destino o Karma costringe le persone ad agire nei seguenti quattro settori di attività. Primo settore: persone nel loro domicilio o casa. Quando una persona sta nella propria casa si sente bene e sta comoda perché fa quello che vuole. Anche il pianeta ha quest’umore quando sta in domicilio: si sente comodo. Secondo settore: persone nei loro posti preferiti. Per una persona il posto preferito può essere una biblioteca, per un’altra una discoteca, il mare o un tempio. Tutti noi abbiamo un posto preferito. Quando una persona si trova nel suo posto preferito sta bene, gode, si diverte, ma poi ritorna a casa. I pianeti hanno quest’umore quando stanno in esaltazione. Terzo settore: persone nel loro posto di lavoro. Se una persona ha un buon posto di lavoro, può fare tante cose perché guadagna bene ed ha un libero arbitrio più ampio, mentre se guadagna poco non riesce nemmeno ad arrivare alla fine del mese ed ha problemi. I pianeti hanno quest’umore quando si trovano in Mulatrikoṇa. Quarto settore: persone in ambienti sgradevoli. A volte una persona non vuole stare in determinati posti, però è costretta a farlo. Ad esempio, si è costretti ad andare in ospedale oppure in prigione, luoghi in cui si soffre. I pianeti hanno quest’umore quando stanno in debilitazione. Nei successivi articoli quest’argomento verrà approfondito, perché si può interpretare una carta natale utilizzando soltanto il contatto di un pianeta con un altro pianeta oppure la posizione del pianeta in un segno o in una casa, oppure entrambi i principi.
Hare Krsna 

Ramanuja Das
Roma-Italia
28/4/2021